Lo stile dell'Avvento: accorgersi, vivere con attenzione
Inizia il tempo dell'Avvento, quando la ricerca di Dio si muta in attesa di Dio. Di un Dio che ha sempre da nascere, sempre incamminato e sempre straniero in un mondo e un cuore distratti. La distrazione, appunto, da cui deriva la superficialità «il vizio supremo della nostra epoca» (R. Panikkar). «Come ai giorni di Noè, quando non si accorsero di nulla; mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito e non si accorsero di nulla». È possibile vivere così, da utenti della vita e non da viventi, senza sogni e senza mistero.
È possibile vivere "senza accorgersi di nulla", di chi ti sfiora nella tua casa, di chi ti rivolge la parola, di cento naufraghi a Lampedusa o del povero alla porta.
Senza vedere questo pianeta avvelenato e umiliato e la casa comune depredata dai nostri stili di vita insostenibili. Si può vivere senza volti: volti di popoli in guerra; volti di donne violate, comprate, vendute; di anziani in cerca di una carezza e di considerazione; di lavoratori precari, derubati del loro futuro.
Per accorgersi è necessario fermarsi, in questa corsa, in questa furia di vivere che ci ha preso tutti. E poi inginocchiarsi, ascoltare come bambini e guardare come innamorati: allora ti accorgi della sofferenza che preme, della mano tesa, degli occhi che ti cercano e delle lacrime silenziose che vi tremano. E dei mille doni che i giorni recano, delle forze di bontà e di bellezza all'opera in ogni essere.
L'altro nome dell'Avvento è vivere con attenzione. Un termine che non indica uno stato d'animo ma un movimento, un "tendere-a", uscendo da sé stessi. Tempo di strade è l'avvento, quando il nome di Dio è "Colui-che-viene", che cammina a piedi, senza clamore, nella polvere delle nostre strade, sui passi dei poveri e dei migranti, camminatore dei secoli e dei giorni. E servono grandi occhi. (p E. Ronchi)
Avvento Ragazzi: Noi una Chiesa Attenta
“
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (Mt 24,42)
Dalla Parola alla vita
Immaginiamo una persona che corre sempre più lentamente, è stanca per la fatica, è stufa perché attorno a sé non vede nulla di nuovo, si scoraggia… e poi non può fare altro che fermarsi. Le nostre giornate possono essere così: ci abituiamo a tutto, nulla più ci interessa, smettiamo di dire grazie...
La Parola del Vangelo suona la sveglia: Vegliate!
Apriamo gli occhi, impariamo a cogliere intorno a noi la novità di Dio che ci viene incontro. Essere Chiesa è stupirci perché Gesù viene a incontrare proprio noi!
I
n Preghiera
Signore, perdonaci se a volte siamo stanchi e scoraggiati.
Facci essere sempre attenti e pronti a cogliere le novità
e le sorprese piccole e grandi che ogni giorno ci fai.
Aiutaci a non essere zoppi nel correre incontro a chi ha bisogno,
a non essere ciechi nel vedere l’amico che ci vuole accanto sorridenti,
a non essere sordi nei confronti di chi ci sta chiedendo qualcosa. Amen
Mi impegno
... a stupirMi di cosa vivo oggi prestando attenzione alle persone e alle situazioni che mi circondano.