Beato chi si compiace nella legge del Signore
Salmo sapienziale. 
Didattico morale
 
 
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 Nuovo testamento
    - "Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore!”. Lc 1,45
 
    - “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. Lc 11,88
 
 
Introduzione
Il   primo salmo pone e risolve il problema fondamentale dell’uomo: dov’è la   felicità? La risposta divina è limpida e categorica: beato è l’uomo  che  fa il bene, che fonde la sua volontà con quella di Dio. Chi invece è   così stolto da cercare altrove il suo bene e rifiutare Dio- questa   appunto è l’empietà -, e ama indugiare nella via dei peccatori, finirà   “come pula che il vento disperde”.
  
Salmo 1 
 
Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,                     
 
non indugia nella via dei peccatori
 
e non siede in compagnia degli stolti;
 
ma si compiace della legge del Signore,
 
la sua legge medita giorno e notte.
 
 
 
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
 
che darà frutto a suo tempo
 
e le sue foglie non cadranno mai;
 
riusciranno tutte le sue opere.
 
 
 
Non così, non così gli empi,
 
ma come pula che il vento disperde;
 
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
 
né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
 
 
 
Il Signore veglia sul cammino dei giusti
 
Ma la via degli empi andrà in rovina.
 
Condivisione: leggo a tutti qualcosa del salmo che più mi ha colpito: una parola, una riga, un versetto.
Preghiamo: Signore Iddio che rigenerandoci alle sorgenti dell’acqua viva ci hai   radicato e fondato nella carità del Figlio tuo, concedici i frutti   promessi a chi dà ascolto alla tua parola.
Paolino Beltrame Quattrocchi
 
Attualizzazione
Calando questo salmo nel vissuto della nostra quotidiana esistenza, domandiamoci anzitutto come il cristiano può recitarlo.
    - Il fedele può ritenere realmente questo salmo come una   introduzione al libro divino del salterio. Esso ci introduce nella   strada che conduce alla vita e alla felicità; il salterio è questa   strada, nella quale l’uomo giusto trova la possibilità di compiacersi   della parola di Dio e di meditarla giorno e notte, facendo di essa il   respiro della sua anima, e l’espressione del suo continuo dialogare con   Dio. Il credente pur senza cambiare le parole del salmo, in un  orizzonte  illimitato, deve abbracciare tutta l’umanità e ciascun  individuo nel  suo cammino con o contro Dio, nella sua sorte definitiva  decretata dalla  sentenza di Cristo giudice.
 
    - Il salmo evidenzia il tema della beatitudine che arreca gioia.   Gesù è il giusto per eccellenza che è morto sull’albero della croce, in   apparenza come un uomo radicalmente fallito. Tuttavia il salmista dà   fiducia e assicura che “il giusto, in tutto ciò che farà riuscirà”. E   come si realizzò per Gesù così avviene e avverrà per tutti i suoi   seguaci! Perciò il giusto, si può dire, è profondamente e veramente   felice. Egli è certo che non fallirà la prova, anche se la sua vita è   dolorosa. Infatti il verbo riuscire non indica quello che pensa il   mondo: successo, carriera terrena, beni, ricchezze. La vera riuscita   infatti è quella predicata da Gesù per i “poveri” delle Beatitudini! E   la riuscita dà gioia. E’ la gioia cristiana, la gioia del Vangelo di   Gesù! I santi che vivevano le beatitudini hanno sempre avuto gioia. E la   stessa meditazione della “Legge” di Dio e del suo vangelo è fonte di   gioia. Infatti ogni cristiano vivente nella grazia può riconoscersi   nell’uomo giusto di cui parla il salmo e nell’albero piantato lungo il   corso delle acque. Egli cammina nella via della vita, che arreca gioia.   Gesù stesso nel vangelo ha proclamato: “beati coloro che ascoltano la   parola di Dio e la osservano! (Lc 11,27-28)” e li ha chiamati “sua madre   e suoi fratelli (Lc 8,21).
 
    - Il salmo esorta alla fedeltà alla legge di Cristo. Alla luce di   Gesù Cristo, la Chiesa pregando questo salmo, annuncia la necessità di   essere fedele alla legge di Dio e al Vangelo se vuole ottenere la   salvezza. Nel rivolgerci perciò al Padre clementissimo, che ci ha fatto   risorgere dall’acqua del battesimo, preghiamolo affinché meditando e   osservando la sua legge, siamo sempre fedeli ai nostri impegni, per   poter produrre frutti copiosi di vita eterna.
 
Vincenzo Scippa