Parrocchie di Sambughè e Preganziol (tel. 0422633046)
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ANNUNCIO PARROCCHIALE
5 febbraio 2023 – V Domenica del Tempo Ordinario
Sale e luce per il mondo
Come sarebbe bello se i cristiani fossero veramente sale e luce nel mondo. Se nella politica, nell'economia, nella famiglia si distinguessero per la verità e la trasparenza, per le scelte in favore della vita, della solidarietà, del futuro. Se fosse riconoscibile il sapore della saggezza, della creatività, della lungimiranza della fede. Se le loro parole fossero sempre chiare, positive, luminose. Se ogni gesto fecondasse di bellezza e di bontà chi viene a contatto con loro.
Quello che a qualcuno può sembrare utopia, è in realtà storia.
Abituati a focalizzarci su divisioni e battaglie, ci siamo scordati i progressi del mondo, nati spesso da cristiani umili e nascosti che hanno preso sul serio la chiamata a essere sale e luce. Hanno offerto ad altri i frutti delle proprie scoperte, a volte senza ricevere nulla in cambio. Hanno creduto che la luce ha senso quando è condivisa, non messa sotto il moggio per paura di perderla, ma posta sul candelabro perché illumini tutta la casa.
La casa comune, come scrive papa Francesco nella Laudato si', è la nostra terra. Le generazioni future hanno un bisogno vitale della sapienza di tutti coloro che oggi sono qui. I cristiani sono chiamati a essere i primi a fare gesti concreti e quotidiani per la salvaguardia di chi abita questo mondo. Come ricorda Isaia, è questo il vero culto a Dio: «dividere il pane con l'affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che è nudo, senza trascurare i parenti. Allora la tua luce sorgerà come l'aurora».
Dal Messaggio della CEI per la XLV Giornata nazionale per la vita
La “cultura di morte”: una questione seria
Dare la morte come soluzione pone una seria questione etica, poiché mette in discussione il valore della vita e della persona umana. Alla fondamentale fiducia nella vita e nella sua bontà – per i credenti radicata nella fede – che spinge a scorgere possibilità e valori in ogni condizione dell’esistenza, si sostituisce la superbia di giudicare se e quando una vita, foss’anche la propria, risulti degna di essere vissuta, arrogandosi il diritto di porle fine. Desta inoltre preoccupazione il constatare come ai grandi progressi della scienza e della tecnica, che mettono in condizione di manipolare ed estinguere la vita in modo sempre più rapido e massivo, non corrisponda un’adeguata riflessione sul mistero del nascere e del morire, di cui non siamo evidentemente padroni. Il turbamento di molti dinanzi alla situazione in cui tante persone e famiglie hanno vissuto la malattia e la morte in tempo di Covid ha mostrato come un approccio meramente funzionale a tali dimensioni dell’esistenza risulti del tutto insufficiente. Forse è perché abbiamo perduto la capacità di comprendere e fronteggiare il limite e il dolore che abitano l’esistenza, che crediamo di porvi rimedio attraverso la morte?
Rinnovare l’impegno
La Giornata per la vita rinnovi l’adesione dei cattolici al “Vangelo della vita”, l’impegno a smascherare la “cultura di morte”, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene, gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte.
Preghiera per la XXXI Giornata Mondiale del Malato
Padre santo, nella nostra fragilità ci fai dono della tua misericordia:
perdona i nostri peccati e aumenta la nostra fede.
Signore Gesù, che conosci il dolore e la sofferenza:
accompagna la nostra esperienza di malattia e aiutaci a servirti in coloro che sono nella prova.
Spirito consolatore, che bagni ciò che è arido e sani ciò che sanguina:
converti il nostro cuore perché sappiamo riconoscere i tuoi prodigi.
Maria, donna del silenzio e della presenza:
sostieni le nostre fatiche e donaci di essere testimoni credibili di Cristo Risorto.