Parrocchie di Sambughè e Preganziol (tel. 0422633046)
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ANNUNCIO PARROCCHIALE
Domenica 30 novembre prima di Avvento
L'Avvento è attesa:
questo mondo ne porta un altro nel suo grembo
Al tempo di Noè gli uomini mangiavano e bevevano... e non si accorsero di nulla. Non si accorsero che quel mondo era finito. I giorni di Noè sono i giorni della superficialità: «il vizio supremo della nostra epoca»
L'Avvento che inizia è invece un tempo per accorgerci. Per vivere con attenzione, rendendo profondo ogni momento.
Tempo per guardare in alto e più lontano. Anch'io vivo giorni come quelli di Noè, quando neppure mi accorgo di chi mi sfiora in casa e magari ha gli occhi gonfi, di chi mi rivolge la parola; di cento naufraghi a Lampedusa, di questo pianeta depredato, …
È possibile vivere senza accorgersi dei volti. Ed è questo il diluvio! Vivere senza volti: volti di popoli in guerra; di bambini vittime di violenza, di fame, di abusi, di abbandono; volti di donne violate, comprate, vendute; volti di esiliati, di profughi, di migranti in cerca di sopravvivenza e dignità; volti di carcerati nelle infinite carceri del mondo, di ammalati, di lavoratori precari, senza garanzia e speranza, derubati del loro futuro; è possibile, come allora, mangiare e bere e non accorgersi di nulla.
I giorni di Noè sono i miei, quando dimentico che il segreto della mia vita è oltre me, placo la fame di cielo con larghe sorsate di terra, e non so più sognare.
Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro... Mi ha sempre inquietato l'immagine del Signore descritto come un ladro di notte. Cerco di capire meglio: perché so che Dio non è ladro di vita. Solo pensarlo mi sembra una bestemmia. Dio viene, ma non è la morte il suo momento. Verrà, già viene, nell'ora che non immagini, cioè adesso, e ti sorprende là dove non lo aspetti, nell'abbraccio di un amico, in un bimbo che nasce, in una illuminazione improvvisa, in un brivido di gioia che ti coglie e non sai perché. È un ladro ben strano: è incremento d'umano, accrescimento di umanità, intensificazione di vita, Natale.
Tenetevi pronti perché nell'ora che non immaginate viene il Figlio dell'Uomo. Tenersi pronti non per evitare, ma per non mancare l'incontro, per non sbagliare l'appuntamento con un Dio che viene non come rapina ma come dono, come Incarnazione, «tenerezza di Dio caduta sulla terra come un bacio» (B. Calati). P. Ermes Ronchi
L’Angolo della Preghiera
Corriamo un po’ tutti questo rischio, Gesù: lasciare che il tempo scorra, un giorno dopo l'altro,
con il suo carico di fatica, di tensioni, di tante cose belle e brutte che si susseguono, una dopo l’altra, senza pause.
E noi siamo come quei viaggiatori che macinano chilometri,
ma non si accorgono neppure del paese che attraversano,
della gente che incrociano, preoccupati solamente di fare strada, per arrivare a sera e poi partire di nuovo.
Abbi pietà, Gesù, della nostra mancanza di saggezza, ebbri come siamo del vortice della vita.
Non permettere che ci lasciamo sempre sorprendere dagli avvenimenti,
impreparati e indisposti, tesi e nervosi, incapaci di discernere l’essenziale e di dare un senso e una meta
al nostro percorso quotidiano.
Donaci, Gesù, il gusto di vegliare e di riflettere, di sostare e di porci domande,
di aprire cuore e mente alla tua parola, alla tua presenza.
Allora non ci lasceremo prendere alla sprovvista perché avremo decifrato le tue orme
e sapremo imboccare la strada giusta.
(Roberto Laurita)
Se vuoi incontrare Dio, metti da parte
le tue certezze, perché Dio resta accanto
a chi riconosce la propria fragilità.