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Pastorale della consolazione Riduci
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Riduci
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BENVENUTO Riduci

“…Beati gli afflitti, perché saranno consolati…” (Mt 5,4)

Questo sito è dedicato a chi  ha perso una persona cara, accompagna una persona in lutto, è sensibile al problema della perdita, incontra difficoltà nell’affrontare il lutto.
Offrendovi questo spazio di condivisione e sostegno, di approfondimento e riflessione, di conoscenza e informazione, speriamo di esservi di aiuto: nel prendere coscienza del sentimento universale della sofferenza per una persona cara che ci lascia, nel riuscire ad elaborarlo e gestirlo per “ lasciarla andare in pace “, per rinnovare la  sua memoria trasformandola in dono da offrire ad altre persone che soffrono.

Non esitate a chiedere un incontro tramite

canonica 0422 633046
mailto:parrocchiadipreganziol@gmail.com

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Preghiere della nostra comunità Riduci

Allo Zio Berto
Ciascuno di noi conserva un ricordo speciale di Rinaldo. Siamo in molti oggi e questo testimonia che il Signore lo ha chiamato a portare tante vesti: quella di marito, padre, nonno, fratello e amico. È la Fede che dolcemente ci sussurra che non lo abbiamo perduto per sempre. Custodiamo nel cuore questo ricordo, anche se adesso fa male, e lo rivolgiamo a Dio, perché solo da lui viene una Speranza più grande.
Come sigillo sul nostro cuore: più forte della morte è l’Amore.

Davanti alla morte, Signore, ognuno di noi si sente nudo e disarmato perché essa riesce a strapparci le persone più care, senza che possiamo far nulla per bloccarla.
Eppure oggi Tu accendi nella nostra oscurità una Luce.
Tu ci ricordi che i nostri cari, tutti quelli che portiamo nel nostro cuore, tutti quelli che ci hanno fatto del bene non li abbiamo perduti per sempre.
Signore, quando il dolore ci colpisce torniamo a Te, mendicanti del Tuo Amore, in cerca di un perché, di un senso alla tristezza che proviamo.
In questi passaggi della vita solo la Fede può aiutarci a vivere con speraza. La Speranza che i nostri cari ora hanno trovato ciò che, senza saperlo, cercavano quaggiù, e la Speranza che a noi anche queste tappe tristi portino con sé una grazia.

Ci sei necessario, O Cristo, per conoscere il nostro destino.
Ci sei necessario per conoscere il senso della sofferenza
Ci sei necessario, Vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione.
Tu ci sei necessario per imparare l’Amore vero e per camminare, nella forza della tua Carità, sulla nostra via faticosa fino all’incontro finale con Te: amato, atteso, benedetto nei secoli.

Signore, che ci hai amato fin dal principio, donaci di incontrarci tutti insieme in quella casa che Tu hai promesso, là dove ogni lacrima sarà asciugata e i nostri occhi vedranno il Tuo volto.
Aiutaci Signore a comprendere che un giorno ritrovaremo il nostro fratello Rinaldo nella tua casa, liberato da ogni pena e da ogni affanno, capaci di una Comunione più intensa e gioiosa. Così sia.

(parenti di Danesin Rinaldo)

 

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Preghiera, amica mia! Riduci

LA VITA
La vita è un’opportunità: coglila.
La vita è bellezza: ammirala.
La vita è beatitudine: assaporala.
La vita è un sogno: fanne una realtà.
La vita è una sfida: affrontala.
La vita è un dovere: compilo.
La vita è un gioco: giocalo.
La vita è preziosa: abbine cura.
La vita è una ricchezza: conservala.
La vita è amore: godine.
La vita è un mistero: scoprilo.
La vita è promessa: adempila.
La vita è tristezza: superala.
La vita è un inno: cantalo.
La vita è una lotta: combattila.
La vita è un’avventura: corrila.
La vita è felicità: meritala.
La vita è la vita: difendila.
Madre Teresa di Calcutta

A VOI, MADRE
Mediatrice di Grazie, ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai inteso dire al mondo, che alcuno ricorrendo alla vostra protezione, implorando il Vostro aiuto, e chiedendo il Vostro patrocinio, sia stato da Voi abbandonato. Animato da tale confidenza a Voi ricorro, a Madre, Vergini delle vergini, a Voi vengo, e con le lacrime agli occhi, peccatore pentito, mi prostro ai vostri piedi a domandare pietà. Non vogliate, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltatemi ed esauditemi. Così sia
                                    (San Bernardo di Chiaravalle)

Luce
In me è buio, ma da te c’è luce,
io sono solo, ma tu non mi lasci
son pusillanime, ma da te c’è aiuto
sono irrequieto, ma da te c’è pace
in me c’è amarezza, ma da te pazienza
le tue vie non comprendo, ma tu conosci
la retta via per me. (Dietrich Bonhoeffer)


Ascoltare la crescita del grano
“…Perciò ti imploriamo stasera Signore: Discendi, ancora una volta, agli inferi, a prendere su di te le disperazioni del mondo, per sedurle con le nostalgie del sabato santo, e farle aprire alla tavola imbandita della tua Pasqua.
Tu, semente che si disfa, entra nelle zolle delle umane culture. E noi, non più sgomenti, come dice un poeta, - staremo ad ascoltare la crescita del grano -. (don Tonino Bello)
 
A MARIA, VERGINE DELLA NOTTE
Non lasciarci soli a salmodiare le nostre paure
Santa Maria, vergine della notte, noi t’imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, e irrompe la prova, e sibila il vento della disperazione, e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero degli affanni, o il freddo delle delusioni, o l’ala severa della morte.
Liberaci dai brividi delle tenebre.
Nell’ora del nostro Calvario, tu, che hai sperimentato l’eclisse del sole, stendi il tuo manto su di noi, sicchè, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà.
Alleggerisci con carezze di madre la sofferenza dei malati. Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. Preserva da ogni male i nostri cuori che faticano in terre lontane e conforta, col baleno struggente degli occhi, chi ha perso la fiducia nella vita.
Ripeti ancora oggi la canzone del Magnificat, e annuncia straripamenti di giustizia a tutti gli oppressi della terra.
Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure. Anzi, se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi e ci sussurrerai che anche tu, vergine dell’Avvento, stai aspettando la luce, le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto.
E sveglieremo insieme l’aurora.
Così sia.
don tonino Bello


MARIA, DONNA DEL SABATO SANTO
Santa Maria, donna del sabato santo, aiutaci a capire che, in fondo, tutta la vita, sospesa com’è tra le brume del venerdì e le attese della domenica di risurrezione, si rassomiglia tanto a quel giorno. E’ il giorno della speranza, in cui si fa il bucato dei lini intrisi di lacrime e di sangue, e li si asciuga al sole di primavera perché diventino tovaglie d’altare.
Ripetici, insomma che non c’è croce che non abbia le sue deposizioni. Non c’è amarezza umana che non si stemperi in sorriso. Non c’è peccato che non trovi redenzione. Non c’è sepolcro la cui pietra non sia provvisoria sulla sua imboccatura. Anche le gramaglie più nere trascolorano negli abiti della gioia. Le rapsodie più tragiche accennano ai primi passi di danza. E gli ultimi accordi delle cantilene funebri contengono già i motivi festosi dell’alleluia pasquale.
don Tonino Bello

DAMMI , SIGNORE, UN’ALA DI RISERVA
Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto. L’altra, la tieni nascosta; forse per farmi capire che anche tu non vuoi volare senza di me.
Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con te.
Perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come te!
don Tonino Bello

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Papa Francesco Riduci
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La luce Riduci

LA LUCE

Allora, non ti sottrarre
Alla sofferenza,
ma abbi il coraggio
di entrarci dentro
per scoprirvi
la misteriosa presenza
della Luce.

Non allontanarti
dalla tua angoscia
e dalle tue ferite,
dalla tua solitudine
e dalla tua fragilità,
con la pretesa di essere forte.

Entra in te stesso,
scendi la scale tuo essere,
fino a quando scoprirai,
come un piccolo seme
sepolto nella terra frantumata
della tua vulnerabilità,
la misteriosa presenza
della Luce.

            Jean Vanier

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 La mia gioia è sapere che dovunque io vada la Tua mano mi guida
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Perle di consolazione Riduci

“ Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili”.
“Gioia: questa deve essere la prima parola, non siate mai tristi, un cristiano non può mai esserlo!!...Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento!”.
(Papa Francesco)

“Dio non ci manda mai prove senza darci insieme la forza necessaria per sopportarle”                               (Edith Stein, Santa Teresa Benedetta della Croce)
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente:
uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani,
perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e,
principalmente VIVERE.
(Dalai Lama)

E'  risorto!
Allontaniamo dal nostro cuore ogni timore! Don Tonino Bello direbbe: “La Pasqua frantumi le vostre paure e vi faccia vedere la realtà del mondo dal versante giusto: quello del terzo giorno – la Risurrezione -. Da quel versante le croci sembreranno antenne piazzate per farci udire la musica del cielo.

“Cos’è che consola l’uomo, quando ogni consolazione viene meno? E’ l’Amore.”
(Soren Kierkegaard)


 “Invece di parlare di Dio a tuo fratello, perché non parli a Dio del tuo fratello? “ (Dietrich Bonhoeffer)

Scriveva Chiara Lubich nel 1968: «L’amore è luce, è come un raggio di luce, che, quando attraversa una goccia d’acqua, si spiega in arcobaleno, dove si possono ammirare i suoi sette colori. Tutti colori di luce, che a loro volta si spiegano in infinite gradazioni. E come l’arcobaleno è rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto, l’amore, la vita di Gesù in noi, avrebbe avuto diversi colori, si sarebbe espressa in vari modi, diversi l’uno dall’altro.
«L’amore, ad esempio, è comunione, porta alla comunione.
Gesù in noi, perché Amore, avrebbe operato la comunione.
L’amore non è chiuso su se stesso, è di per sé diffusivo.
Gesù in noi, l’Amore, sarebbe stato irradiazione d’amore.
L’amore eleva l’anima.
Gesù in noi avrebbe innalzato la nostra anima a Dio. Ecco la preghiera.
L’amore risana.
Gesù, l’amore nel cuore, sarebbe stato la salute della nostra anima.
L’amore raccoglie più persone in assemblea.
Gesù in noi, perché Amore, avrebbe riunito i cuori.
L’amore è fonte di sapienza.
Gesù in noi, l’Amore, ci avrebbe illuminato.
L’amore compone in uno i molti, è unità.
Gesù in noi ci avrebbe fusi in uno.
Sono queste le sette principali espressioni dell’amore che avremmo dovuto vivere. Esse stanno ad indicarne un numero infinito».

I momenti bui della vita ci preparano a ricevere una luce più grande.
Il buio della notte lascerà inevitabilmente il posto al giorno che viene.
Il buio della notte ci costringere a riflettere per una maggior conoscenza.
Mentre nella notte siamo attoniti e confusi l'aurora sta già arrivando.
dizionario biblico


“La preghiera è la sigla sicura d'una fede giusta. Preghiera di lode e ringraziamento; preghiera che esprime docilità; ma anche preghiera di intercessione confidenziale, che si fida, che punta sul cuore di Dio sempre più generoso di quel che noi sospettiamo. Preghiera che imita l'ardimento di Abramo. Del resto Gesù un giorno ci rimproverò: "Finora non avete chiesto nulla nel mio nome ..!" (Gv 16,24). E ha giurato: "In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà" (Gv 16,23). Conviene stare alle promesse di Cristo!”
(Don Romeo Maggioni)

“Facciamo noi quello che possiamo e il padre delle misericordie aggiungerà ciò che manca. II,534; IV,275;
nelle gravi necessità é tempo di far vedere se veramente confidiamo in Dio. VI,328;
chi si rimette pienamente a Dio, é impossibile che non venga esaudito. X,91;
la nostra vita é seminata di croci, ma Dio pietoso non manca di mandare consolazioni a suo tempo. XIII,833”

Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto, quanto il ricordo di un amico, la gioia della sua confidenza o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui con assoluta tranquillità: appunto perché amico. Conforta il desiderio di rivederlo se lontano, di evocarlo per sentirlo vicino, quasi per udire la sua voce e continuare colloqui mai finiti.
(David Maria Turoldo)

“ Se vediamo qualcuno che chiede aiuto, ci fermiamo? C’è tanta sofferenza e povertà, e tanto bisogno di      buoni samaritani.”       
Tweet di Papa Francesco

“  Davanti alle situazioni più difficili e dolorose, quando sembra che Dio non senta, non dobbiamo temere di affidare a Lui tutto il peso che portiamo nel nostro cuore, non dobbiamo avere paura di gridare a Lui la nostra sofferenza, dobbiamo essere convinti che Dio è vicino, anche se apparentemente tace. 
Udienza Generale 8-2-2012 di Papa Benedetto XVI

“ La nostra dignità umana ci viene da Dio nostro creatore, a cui immagine siamo stati creati. Nessuna privazione o sofferenza potrà mai rimuovere questa dignità, perché noi siamo sempre preziosi agli occhi del Signore.”                        
Aforisma di Papa Giovanni Paolo II

“Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite “questa è la carezza del Papa”. Troverete forse qualche lacrima da versare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto.”
Il discorso della luna 11-10-1962 di Papa Giovanni XXIII

La beata Euthymia di Münster, in una delle sue ultime annotazioni, scrisse: "Beato sei, se Maria ti accompagna durante questa vita! Troverai in Gesù forza, in Maria consolazione. Sarai rinfrancato e troverai quella consolazione che invano avevi cercato fra gli uomini".

Qualche mese prima di morire aveva scritto ai suoi cari: «Quando vi arriverà la notizia del mio transito, benedite e ringraziate il Signore... Io quando sarò lassù, intercederò per voi», e in un ultimo messaggio aggiungeva: «Lassù non vi sarà più clausura e io, sebbene voi non mi vedrete, potrò venire a visitarvi e abbracciarvi... Lassù sarò molto più utile a voi, che non lo sia qui».
beata Maria Gabriella Sagheddu

"Noi siamo in cammino, in pellegrinaggio verso la vita piena, e quella vita piena è quella che ci illumina nel nostro cammino!
Quindi la morte sta dietro, alle spalle, non davanti a noi. Davanti a noi sta il Dio dei viventi,(...)…
Sta la definitiva sconfitta del peccato e della morte, l’inizio di un nuovo tempo di gioia e di luce senza fine."
Papa Francesco, Angelus del 10 XI 2013

Caro fratello che soffri
“Rasserenati: Dio è con te. Soffri, è vero, ma Egli ti è vicino, fidati di Lui, come ti fideresti di tuo padre.
  Se ha permesso che tu soffra è perché ne scorge un bene che tu oggi non conosci ancora.
  La tua serenità è nel “fidarti di Dio” che non è capace di deludere mai”.  
Papa Giovanni XXIII

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